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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

" Il Caffè, INDIPENDENTE - FUTURO GIA' PASSATO. "

* PIL

Il Prodotto Interno Lordo (PIL, in inglese gross domestic product o GDP) è una grandezza aggregata macroeconomica che esprime il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette); non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi, che rappresentano il valore dei beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi.Il PIL può essere considerato come:
la produzione[1] totale di beni e servizi dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delle imposte nette sui prodotti (aggiunte in quanto componenti del prezzo finale pagato dagli acquirenti); tale ammontare è pari alla somma dei valori aggiunti a prezzi base delle varie branche di attività economica[2] aumentata delle imposte sui prodotti (IVA, imposte di fabbricazione, imposte sulle importazioni) e al netto dei contributi ai prodotti (contributi agli olivicultori, alle aziende comunali di trasporto, ecc.); il PIL è, infatti, il saldo del Conto della produzione; 
il valore totale della spesa fatta dalle famiglie per i consumi e dalle imprese per gli investimenti; vale infatti l'identità keynesiana Y = C + G + I + (X − M), dove Y è il PIL, C sono i consumi finali, G è la spesa dello stato, I gli investimenti, X le esportazioni e M le importazioni; l'identità vale in quanto la quota del prodotto destinata alla vendita ma non effettivamente venduta si traduce in un aumento delle scorte, che sono una componente degli investimenti;

la somma dei redditi dei lavoratori e dei profitti delle imprese; nell'attività produttiva si sopportano, infatti, costi per l'acquisto di beni e servizi da consumare o trasformare (i consumi intermedi) e costi per la remunerazione dei fattori produttivi lavoro e capitale; la produzione al netto dei consumi intermedi coincide quindi con la somma delle retribuzioni dei fattori.

Il PIL è detto Interno in quanto comprende il valore dei beni e servizi prodotti all'interno di un paese (indipendentemente dalla nazionalità di chi li produce). Più precisamente (v. anche il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali), si considera la produzione di beni e servizi:
effettuata da operatori residenti, ovvero da operatori che hanno sul territorio italiano il centro dei loro interessi, o che compiono operazioni economiche e finanziarie sul territorio italiano per un periodo di tempo di almeno un anno; nel territorio economico italiano, che coincide con il territorio politico-amministrativo a meno delle seguenti eccezioni:
vengono compresi:
le sedi all'estero di ambasciate, consolati e basi militari; 
le navi, gli aerei e le piattaforme galleggianti appartenenti a residenti;
i giacimenti situati in acque internazionali e sfruttati da residenti;
vengono escluse le zone franche extra-territoriali concesse come sedi di ambasciate, consolati e corpi militari di altri paesi;
viene convenzionalmente compreso il personale di organismi internazionali, quali la FAO, che gode dell'extraterritorialità.

Nel Sistema europeo dei conti nazionali e regionali si passa dal Conto della produzione al Conto della generazione dei redditi primari ed al Conto dell'attribuzione dei redditi primari. Il saldo del primo è il Risultato lordo di gestione (PIL meno redditi da lavoro dipendente dei residenti e meno imposte nette sui prodotti e sulla produzione), nel secondo si aggiungono al Risultato lordo di gestione, tra l'altro:
i redditi da lavoro dipendente, questa volta aggiungendo i redditi di lavoratori italiani all'estero e sottraendo i redditi percepiti in Italia da lavoratori stranieri;
i redditi da capitale netti dall'estero: i redditi da capitale (interessi, dividendi, fitti di terreni, ecc.) spettanti a residenti, al netto di quelli spettanti a non residenti.

Si ottiene così il Reddito nazionale lordo.
Il PIL è detto Lordo perché è al lordo degli Ammortamenti (per ammortamento si intende il procedimento con il quale si distribuiscono su più esercizi i costi di beni a utilità pluriennale, che possono essere di diversa natura).
È una misura basilare usata in macroeconomia.
A partire dal PIL è definibile il reddito pro-capite, pari al rapporto tra il PIL e il numero dei cittadini.
PIL nominale e PIL reale [modifica]Come ogni misurazione economica, il PIL può essere misurato in termini reali o termini nominali. Misurare il PIL in termini nominali vuol dire misurarlo nel suo valore espresso in moneta attuale, esprimerlo in termini reali vuol dire depurarlo delle variazioni dei prezzi dei beni prodotti. Dividendo il PIL nominale per il PIL reale si ottiene un indice chiamato "deflatorio del PIL". Il PIL reale, al contrario di quello nominale, può essere confrontato fra anni diversi.[3] Da notare che il deflatore del PIL misura la variazione dei prezzi di tutti i beni prodotti (siano essi beni di consumo o di investimento, siano essi consumati da residenti o esportati) ed è quindi diverso dal tasso di inflazione, che misura la variazione dei prezzi dei soli beni di consumo presenti sul mercato interno, compresi quelli importati.